Comune sotto dominio fiorentino
Comune e Comunità sotto il dominio fiorentino
Elenco delle serie conservate
Deliberazioni e Partiti (1609-1808)
La documentazione relativa all'attività del maggior organo di governo locale è costituita solo da due registri seicenteschi e da quattro registri successivi alla Riforma Leopoldina avvenuta nel 1774. Fino a quella data ogni Comune aveva mantenuto alcune diversità anche nella composizione del Consiglio generale e nella gestione delle competenze legislative ed esecutive, con la Riforma di Pietro Leopoldo tutte le Comunità del Granducato dovevano avere un "Consiglio generale" formato ovviamente dai "Consiglieri" e dal "Magistrato comunitativo". organismo presieduto da un "Gonfaloniere" e composto da un numero variabile di "Priori".
Nell'archivio comunale sono conservati sei registri che coprono l'arco cronologico dal 1609 al 1808 con lacune dal 1670 al 1773.
Filze : nn. 1-6
Circolari, lettere e atti vati (1784-1808)
A seguito della Riforma Leopoldina si intensificano i rapporti col governo centrale e si da l'avvio ad una regolare corrispondenza.
Si conservano una filza di lettere e circolari di circa 1800 carte (1784-1808). ed una filza di istanze e suppliche, altrettanto voluminosa ( 1776-1807), Questo genere di atti veniva predisposto dal cancelliere, si può supporre che, per il periodo precedente, la documentazione sia rimasta presso l'antica sede cancelleresca di Campiglia, il cui archivio non è inventariato.
Filze : nn. 7-8
Imposizione a Estimo (1778-1800)
I comuni del Distretto fiorentino erano sottoposti all'imposizione, definita "estimo" che gravava sia sui redditi dei beni immobili sia sui proventi di arti o commerci. Dal 1551 era infatti stata istituita una "tassa universale" ripartita tra i Comuni sulla base dei loro Estimi. Nell'archivio di Bibbona sono conservati alcuni dazzaioli per la riscossione di questa tassa dal 1778 al 1800. Questi documenti sono cuciti insieme in un' unica filza con altri dazzaioli relativi ad anni e tasse diverse: ['"Imposizione della contribuzione di guerra richiesta nella Provincia pisana dal Comando militare francese", la tassa sui livelli e vendite dei beni (1786-87),la tassa del macinato (1786,1790).un "Libretto dei terratici" ( 1791 )."Quaderni di fide, tanto paesane che forestiere, dei bestiami fidati nei terreni della Comunità di Bibbona" ( 1789-92) e infine alcuni dazzaioli della tassa del sale di Bibbona ( 1756-58 e 1783-85) e della Colonia di Cecina (1778-79.1787). Per stabilire l'imponibile per i vari contribuenti si dovevano compiere varie operazioni che andavano dalla denuncia (portata) dei cittadini riguardo ai loro beni e alle loro attività, alla raccolta dei dati e alla loro sistematizzazione in registri catastali, alla determinazione dei redditi e di conseguenza dell'imposta. Tutto questo meccanismo, compatibilmente con i documenti rimastici, può fornire un quadro dettagliato della condizione sociale degli abitanti del Comune, delle loro attività lavorative e della loro dislocazione sul territorio
Filza n. 9
Portate (1793-1802)
Le "portate" sono le denuncie fatte dai cittadini riguardo ai loro possedimenti e alle attività lavorative.
Ci sono rimasti: un "Registro delle portate ordinate con la notificazione del dì 31 luglio 1793 per il bestiame esistente nello spazio delle tre miglia al confine con lo stato estero", di cc. 70. senza coperta e due fascicoli, il primo di "Portate di grano, legumi ecc." per gli anni 1795-99. il secondo di "Portate delle bocche" di Bibbona e Cecina per il 1802.
Filze : nn. 10-12
Tasse delle macine (1684-1804)
La tassa sulle farine fu istituita nello stato fiorentino verso la metà del XVI secolo ma, mentre all'atto della sua prima istituzione era una sorta di gabella corrisposta direttamente ai mugnai, nel secolo successivo si trasformò in una regolare imposizione a carico delle diverse Comunità.
Nel 1763 la tassa veniva amministrata dalle cancellerie mentre nel 1789 passò direttamente alla gestione del camarlingo comunitativo e a quest'anno risale l'unico "Reparto" conservato nell'archivio. I reparti erano i registri sui quali venivano annotati alfabeticamente, popolo per popolo, i vari capifamiglia. la consistenza dei nuclei familiari, la professione, la classe d'imposizione e l'ammontare della tassa mentre nei dazzaioli si annotava il susseguirsi dei pagamenti alle varie scadenze.
La documentazione del Comune di Bibbona non è distinta in serie (Deliberazioni e partiti dei deputati, reparti e dazzaioli) bensì confusa e rilegata in filza senza una precisa continuità.
Vi sono conservate, quindi 5 filze dal 1684 al 1801 e un registro di "Saldi, tasse, deliberazioni e partiti delle farine" ( 1759-89) nel quale a e. 1 è annotato che "(...) per più anni è stato dismesso di registrare ai libbri (...)". La mancanza quindi di documentazione continua non è dovuta a successive perdite ma a una non dichiarata disorganizzazione coeva.
Filze : nn. 13-18
Nuova Tassa di Colletta (1704-1726)
Libro di entrata e uscita della nuova tassa di colletta da versare nelle casse delle collette di Firenze" relativa agli anni 1704-1726.
Filza n. 19
Imposizioni straordinarie (1799-1801)
Dopo la Riforma Leopoldina venne fissato un tetto massimo di imposizione (tassa di Redenzione): quando era necessario però raggiungere una cifra più alta si doveva ricorrere alla richiesta di ulteriori versamenti.
La documentazione conservata presso il Comune di Bibbona viene definita "Dimostrazione di quello che devono pagare diversi possidenti nella comunità di Bibbona per l'imposizioni straordinarie fatte in detto comune come in essa resulta".ed in essa in sei carte sono registrate esazioni suppletive.
Filza n. 20
Debitori e Creditori (1427-1502)
Questi due registri, rilegati in pergamena, di grandi dimensioni, sono i documenti più antichi conservati nell'archivio storico comunale. Il primo (1427-36) conserva la fibbia di metallo originale e la cinghia di cuoio, il secondo ( 1473-1502) conserva della legatura originaria soltanto la coperta anteriore che presenta la seguente intitolazione: "Al nome de Dio et de la beatissima Virgine Maria et del beato sancto Petro et sancto Paolo, sancto Bartolomeo. sancto Ylaris, sancto Andrea. sancto Sebastiano, nostre proptectori et defensitori avocati del Comune de Bibbona et de tutta la corte celestiale de Paradiso, questo libro este del Comune de Bibbona che lo mandò scrivere lo sapiente Antcnio Balducci cancellieri MCCCCLXXII die VII martii" (5).
In questi "Libri" venivano registrati i debiti e i crediti dell'amministrazione comunale.
Filze : nn. 21-22
Saldi (1537-1808)
I saldi sono i libri di entrata e uscita di ogni esercizio finanziario gestiti dai camarlinghi che restavano in carica, in genere, un anno, dal 1750 due anni. La loro compilazione non subisce sostanziali variazioni con la Riforma del 1774.
I registri conservati sono dieci e ciascuno di essi è relativo a venti, venticinque anni dal 1537 al 1662 e dal 1750 al 1808. mancano del tutto i documenti relativi agli anni 1663-1749.
II registro più antico contiene anche una vertenza relativa alla situazione economica del Comune che nel periodo 1541 -42 non riuscì a pagare tutti i debiti: intervennero il Capitano di Campiglia Antonio Canigiani e l'Ufficiale di Bibbona Giovanni dalle Pomarance.
In questo tipo di documenti le spese della comunità venivano registrate giorno per giorno cosicché è possibile oggi ricostruire le attività di ogni genere e sono utili per esempio per le ricerche di storia dell'arte o di architettura (spese per restauri, per lavori eseguiti o commissioni di lavori da fare) ma anche per esigenze quotidiane (spese per approvvigionamento di acqua potabile ecc.)
Filze : nn. 23-32