Descrizione
Al Comune di Bibbona è attribuita, nel piano Antincendio Boschivo della Regione Toscana, una classe di rischio “ALTA”, alla luce degli aspetti climatici e, in particolare, delle caratteristiche della vegetazione del proprio territorio. La Macchia della Magona, complesso regionale di 1600 ettari, la cui gestione è affidata al Comune, rappresenta un patrimonio naturale da tutelare, anche dal rischio incendi che qui è ancora maggiore. Nella revisione del piano di gestione della Magona presentato dal Comune e approvato dalla Regione Toscana tra i vari interventi rientra anche la realizzazione di due viali parafuoco i cui lavori di realizzazione sono già stati avviati.
“Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini e fruitori della Macchia - premette il vicesindaco Enzo Mobilia, assessore con la delega alle Aree Protette -, preoccupati dal taglio della vegetazione. Questa grande attenzione da parte della popolazione è un segnale assolutamente positivo: significa che hanno a cuore quest’area naturale e che gli interventi di valorizzazione che abbiamo portato avanti negli ultimi anni hanno contribuito a farla conoscere e a diffondere una cultura ambientale. Ma voglio rassicurare tutti: il nostro obiettivo è proprio quello di difendere questo polmone verde”.
L’alto rischio incendi in questo Comune è legato a vari fattori, come spiega il dottor Amato Bonavita, direttore dei lavori, sotto la cui scrupolosa sorveglianza vengono condotti gli interventi previsti. “La presenza di vegetazione altamente infiammabile, come conifere e specie sempreverdi tipiche della macchia mediterranea, una fitta vegetazione che non ha soluzioni di continuità, un’abbondante presenza di vegetazione secca e di necromassa sono fattori che influiscono fortemente. Inoltre la morfologia dell’area, collinare, e l’esposizione dei versanti al vento favoriscono una veloce espansione dei fronti di fiamma”.
I viali parafuoco realizzati saranno due: Poggio Cavaliere e Orleto Pozzacchera. L’obiettivo è quello di adeguare la viabilità interna alla Macchia per consentire una migliore accessibilità dei mezzi antincendio e allo stesso tempo una propagazione più lenta delle fiamme. Contestualmente saranno anche adeguate le opere di regimazione delle acque (fossette laterali, risagomatura delle scarpate…). “Secondo le indicazioni del piano AIB un viale parafuoco deve avere una larghezza minima di 50 metri - specifica Bonavita -. Alla strada forestale deve affiancarsi una fascia ripulita di larghezza pari a 12-15 metri, oltre ad una fascia più esterna con vegetazione diradata di larghezza pari ad ulteriori 12-15 metri”. I lavori quindi devono prevedere un taglio di diradamento della vegetazione ad altofusto e il decespugliamento della vegetazione arbustiva. “La facilità di accesso - conclude l’assessore Mobilia - è un fattore chiave ai fini della prevenzione e della tempestività di intervento in caso di incendio. Così come è fondamentale che ci sia interruzione di materiale combustibile, e i viali parafuoco hanno appunto anche questa funzione”.