Descrizione
Fino al 26 ottobre al Centro Espositivo del Comune Vecchio di Bibbona sarà aperta la mostra “La vita di Rodolfo Siviero” organizzata dal Comune e realizzata con il contributo di Regione Toscana, dedicata al ministro plenipotenziario per il recupero delle opere d’arte trafugate durante la seconda guerra mondiale. Opere di De Chirico, Pignotti, Liberi, Van Bloemen, Domenico di Zanobi, Manzù, Moschi e Quinto Martini che instaurano un dialogo tra Rinascimento e De Chirico, ben presente nel pensiero di Siviero.
Sarà aperta il sabato e la domenica dalle 16 alle 20 mentre, previa prenotazione alle mail urp@comune.bibbona.li.it e/o didattica@itinera.info) in settimana sono possibili visite scolastiche e di gruppo. Per info: 0586.894563.
La mostra “La vita di Rodolfo Siviero, tra il Rinascimento e De Chirico” è allestita anche in parte al Teatro Marchionneschi di Guardistallo, a pochi metri da dove Rodolfo Siviero nacque ed ha lo scopo di far conoscere alcuni episodi della vita di Siviero, raccontati attraverso la sua collezione di dipinti e sculture.
Rodolfo Siviero (Guardistallo 1911- Firenze 1983) fu Ministro plenipotenziario e capo della “Delegazione per il recupero delle opere d’arte” nel secondo dopoguerra. Ebbe il merito di far tornare in Italia moltissimi capolavori, grazie ad una instancabile azione diplomatica e di intelligence. Le tavolette raffiguranti Ercole del Pollaiolo agli Uffizi, la Danae di Tiziano al Museo di Capodimonte, oppure il Discobolo Lancellotti al Museo nazionale romano, sono solamente tre delle centinaia di oggetti d’arte che oggi si possono ammirare nei musei italiani grazie alle attività di Siviero, ma anche grazie a coloro che collaborarono con lui, ad esempio Giorgio Castelfranco, direttore della galleria di Palazzo Pitti fino al 1938 quando fu destituito a causa delle leggi razziali.
La “Casa Museo Rodolfo Siviero”, posta sul lungarno Serristori a Firenze, è divenuta proprietà della Regione Toscana nel 1983 per desiderio testamentario di Siviero, il quale lasciò l’edificio e la raccolta di opere d’arte alla Regione. Attualmente la casa museo è oggetto di profondi lavori di ristrutturazione e di riordino delle collezioni.